Fuori dal coro, in virtù della pluridecennale esperienza acquisita in difesa di tante persone danneggiate gravemente da vari vaccini, abbiamo già affermato il nostro ragionato pensiero, nei nostri articoli, nei quali concludiamo che: lo stato italiano deve indennizzare i soggetti danneggiati dal vaccino Anti-Covid.
La vicenda riguarda un neonato gravemente danneggiato alla nascita a cagione di condotte sanitarie negligenti.
Il medico ospedaliero, infatti, dopo il ricovero della madre per perdite ematiche, ha scelto di eseguire prematuramente un taglio cesareo senza considerare che esistesse il rischio che il feto, prematuro, andasse incontro a distress respiratorio.
In materia di responsabilità medica, e sanitaria in generale, una delle prime difese che ci vediamo opporre, alle legittime ragioni risarcitorie che sosteniamo per i malcapitati pazienti, fa riferimento alla circostanza che i sanitari avrebbero osservato, nella loro condotta, le cosiddette “linee guida”.
Ma questa argomentazione/giudiziaria, come sosteniamo da anni, non esime da responsabilità.
Ricorrente è la casistica di gravissimi danni per malasanità.
L’associazione, che ha impostazione multidisciplinare, da decenni opera ormai a tutela delle ragioni di risarcimento a favore di coloro che abbiano subito gravi danni in conseguenza di errore medico.