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Tribunale condanna il ministero

Una donna affetta da talassemia, a seguito di trasfusione, contrae epatite C. Il Tribunale condanna il Ministero della Salute a pagare alla donnauna pensione a vita e gli arretrati!

Il caso ha come protagonista una donna affetta da talassemia che, a causa della propria patologia, è costretta a sottoporsi a trasfusioni.
Durante delle trasfusioni, tra il 1993 e il 1994, viene contagiata da epatite C. Ma solo nel 2003, a seguito di controlli ed esami di laboratorio, scopre la sua positività al virus dell’Epatite C.

Seguono anni di ricoveri in vari nosocomi e strutture sanitarie fino alla diagnosi definitiva: epatite cronica hcv correlata. Nel 2008, la paziente capisce, anche grazie ad esperti, che la possibile causa del contagio sia da riscontrare nelle trasfusioni subite tra il ‘93 e il ‘94. Inizia così, in breve tempo, l’iter giudiziario, assistita dall’avv. silvio Vignera, per dimostrare il danno subito dalla signora.
La specifica azione legale, e il lavoro professionale e attento del Tribunale, hanno condotto alla formulazione di una recentissima sentenza n. 90 del 01/02/2017, nella quale il Ministero della Salute viene condannato in quanto “è stata accertata la riconducibilità delle infezioni epatiche da cui è affetta la ricorrente alle trasfusioni di sangue effettuate durante i ricoveri degli anni 1993 e 1994”.

Per questi motivi il Ministero dovrà versarle tutti gli arretrati, l’indennizzo, previsto dalla legge, nonché una pensione a vita!

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