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Epatite da emotrasfusione: entra in ospedale per un intervento di routine ed esce affetto da epatite C

Nel 1982 un giovane uomo si sottopone ad un intervento di scoliosi presso una struttura pubblica e, nell’occasione, gli viene praticata una trasfusione di sangue. Solamente nel 2011 scopre di essere affetto da epatite C.

Attribuisce la causa della malattia all’emotrasfusione, sospettando che il sangue somministratogli fosse infetto. Inizia cosi una doppia battaglia, contro la malattia, per arginarla, e contro gli enti pubblici per farsi riconoscere quanto gli spetta per legge.
Dagli enti ottiene solo dinieghi.
Decide cosi di rivolgersi allo Studio Legale VIGNERA, impegnato da decenni a favore dei soggetti danneggiati da malasanità, in particolare, danneggiati da emotrasfusioni contagiose, vaccinazioni, danni da parto, ecc.
In breve tempo cosi, lo sfortunato ammalato, ottiene dal tribunale il riconoscimento che è stata l’antica emotrasfusione a provocargli l’epatite e che, pertanto, ha diritto al pagamento del relativo trattamento pensionistico previsto dalla legge, a vita.
Il Ministero competente, ciò nonostante non ha inteso pagare.
Cosicché l’avvocato Vignera ottiene, questo ottobre, dal TAR Catania, con un brevissimo procedimento, l’ordine al Ministero di corrispondere, all’ammalato, entro 60 giorni, il pagamento degli anni arretrati di pensione e la messa in pagamento dei ratei mensili futuri, vita natural durante.
 

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